Analizziamo le relazioni che intercorrono tra un budget e la riclassificazione di bilancio
L’adozione del budget quale strumento di controllo di gestione rappresenta per l’azienda un’importante fonte di informazioni.
Cosa, in particolare, possiamo ottenere?
Un’analisi, ovviamente, del confronto tra saldi previsionali e saldi effettivi.
Affinchè tale confronto sia il più possibile attendibile occorrerà avere imputato i saldi previsionali rispettando in modo preciso e meticoloso la suddivisione temporale per mese rispetto al periodo in cui – ragionevolmente – ci si aspetta che possano manifestarsi.
Limitarsi a questa accortezza, tuttavia, non è sufficiente. Occorre rendere il confronto ancora più attendibile.
Lo strumento per ottenere questo ulteriore risultato è rappresentato dalla riclassificazione del bilancio.
Molto spesso, infatti, lo schema classico basato sul piano dei conti utilizzato in contabilità non è sufficiente per offrire a chi deve ‘leggere’ il bilancio una chiave di interpretazione e di analisi sufficientemente immediata ed esaustiva.
Per ottenere questo risultato occorre che il software gestionale consenta di produrre una pluralità di schemi di riclassificazione del bilancio i quali – partendo dai saldi contabili del piano dei conti – offrano la possibilità di chiavi di lettura diverse.
Questa funzione a volte è presente nei software gestionali.
Da sola, però, non è sufficiente.
Occorre infatti che la medesima capacità di riclassificazione sia prevista anche in relazione al budget e – possibilmente – ai centri di costo. Solo la presenza contemporanea di questi tre strumenti – budget, riclassificazione e centri di costo – permette una lettura completa ed ottimale dell’andamento economico dell’azienda, dettagliata per ogni linea di attività (centro di costo / ricavo) e strutturata per fornire chiavi di lettura personalizzate in base al soggetto che deve interpretare il dato di bilancio (riclassificazione).